IT / ENG

Event: M.A.D. Corti Nel Giardino

13 Agosto 2023


È con estrema felicità che FISHNET COLLECTIVE© vi invita alla prima serata di proiezioni all’aperto al Magadino Art Department!

con NIKITA MERLINI, CHIARA BANFI, DAVIDE BARBERI, GIULIA PIATTI, MARIE NICOLE GIANFRATE, EMMA DAMIANI
e DIA BEAT

PROGRAMMA

13 Agosto 2023

Apertura: 18:00 –> ++

Il Bar Pollaio sarà aperto durante tutta la serata e ci sarà la possibilità di fare un bagno nel lago.

19:00 – ad accompagnarci durante il pomeriggio sarà presente Dia Beat con un dj set nel giardino.

21:30 – inizio delle proiezioni

︎ENTRATA GRATUITA ︎
PS: il tesseramento all’associazione FishnetCollective© è obbligatorio, potete tesserarvi direttamente all’entrata al costo di 5.–, la tessera vale 1 anno

ARTIST

Nikita Merlini, nato e cresciuto in Ticino, e dopo un periodo di studi a Zurigo, Nikita ottiene un Bachelor all’ECAL di Losanna realizzando il cortometraggio di diploma “Rondinella”, presentato ai festival di San Sebastian, Locarno, Winterthur e Castellinaria. I suoi progetti esplorano spesso aspetti legati all'adolescenza e alle domande che accompagnano un'età in cui gli individui sono ancora alla ricerca della propria identità. Allo stesso tempo, alcuni dei suoi progetti sono impregnati o affrontano una serie di questioni sociali e culturali legate al Ticino. Dal 2020 è membro fondatore del collettivo Mercuriales, basato a Losanna, con cui ha realizzato il suo ultimo progetto “Le pietre non volano”, presentato recentemente a Soletta e Winterthur.

Chiara Banfi
, artista multimediale ticinese con un focus sulla fotografia e video.
Ha iniziato gli studi alla CSIA di Lugano e concluso a luglio 2023 il Bachelor di Fine Arts alla HKB di Berna.
Le tematiche della sua pratica artistica investigano il rapporto con il luogo d’origine, i ricordi ed il loro tramando, con un’interesse particolare per il cibo e il suo ruolo nell’identità delle persone.

Davide Barberi
, nato a Locarno (Ticino, Svizzera) nel 1998, vive e lavora a Milano.
Ha vissuto per buona parte della sua vita/infanzia/adolescenza immerso nella natura, nella quiete e in un territorio rurale.
Il mondo in cui si muove, il suo immaginario personale legato al territorio in cui è cresciuto, è diventato un tema fondamentale della sua ricerca.
Il suo mondo è legato alla terra e ai suoi colori, alle sue forme, traslate in un’estetica sognante e legata ad un immaginario preciso, figlio del suo tempo, in costante oscillazione tra folclore e contemporaneità. Le sue opere parlano di questo bisogno, di questo legame profondo tra l’essere umano e il paesaggio che si costruisce, o si trova attorno ad esso. Esposizioni:
  • M.A.D. - Magadino Art Department, mostra collettiva “ACO1”, 01 ottobre 2021, curata da Davide Barberi e Saverio Stoll
  • Orto botanico di Roma, mostra collettiva “(Im)possible Ecologies”, 20 giugno 2022, curata da Marco Scotini e il biennio di curatela di NABA Milano
  • Triennale Milano, mostra collettiva “Voicing The Archive”, 9 maggio 2023, Curata da Marco Scotini, Andris Brinkmanis e biennio di curatela di NABA Milano
  • PAV Torino, mostra collettiva “Il parlamento delle cose”, 9 giugno 2023, curata da Marco Scotini

Giulia Piatti, Como, classe 2000. La sua ricerca esplora la dimensione del margine come spessore, ricercando nel domestico situazioni che giocano in bilico tra intimità e coralità. Partendo da una riflessione ingaggiata all’interno di un luogo di senso (la casa, il domestico, la famiglia) avvia un’indagine, attiva un’azione, produce delle immagini e innesca un racconto. Prova così ad ingaggiare gesti carichi di autenticità, intrecciando la dimensione della memoria con lo slancio verso  un possibile futuro, indagando questa frontiera della differenza, cercando spazi di resistenza e attivando una sovversione gentile e delicata. Da anni si occupa della progettazione di didattiche innovative all’interno del mondo education, organizzando e conducendo eventi che hanno come focus orientamento e sviluppo socio-territoriale.

Marie Nicole Gianfrate
(1998), vive e lavora tra la Valle d’Aosta e Milano, dove frequenta l’ultimo anno del Triennio di Arti Visive presso l’accademia Naba. Basa la propria ricerca su riti che coinvolgono la Natura, con la volontà di ristabilire un legame profondo con essa. Nella sua pratica affronta la prospettiva di questo riavvicinamento attraverso l’abbandono del sé e la guarigione fisica e spirituale. L’artista è improntata a integrare questo legame con la Natura, di cui percepisce la semplice e immensa potenza, anche nella propria quotidianità.
Esposizioni:
2020/2021 Concorso BacteriArt, Yakult, 2020/21 e Leafing through Humanities per gli Antropoday, 2023


Emma Damiani
è un'artista ventenne, nata a Milano.
Sta frequentando l'Accademia di Grandi Arti (NABA), dove sta completando il suo ultimo anno prima della laurea.
Emma lavora e si esprime attraverso diversi media e progetti visivi ma si specializza nel campo della videoarte.
La sua ricerca si concentra sugli aspetti e gli elementi quotidiani della vita attraverso gli occhi dei giovani, tenendo conto dei ritmi veloci che la vita contemporanea comporta, manifestandoli sia nel processo creativo, che diventa rapido e sintetico, sia nel modo in cui il mondo appare come una sandbox frammentata e caotica, in grado di catturare relazioni significative tra oggetti e individui mentre demolisce la forma cronologica convenzionale della narrazione. Esposizioni
ha partecipato a due eventi "migarden", presso il tempio del futuro perduto e a "mista mostra" presso il lock di milano.


CORTI

Le Pietre Non Volano, Nikita Merlini (2022), 
in un paesaggio desertico, alcuni bambini giocano a nascondino. I resti dei muri a secco e di alcuni oggetti abbandonati sembrano testimoniare una civiltà ormai evaporata da tempo. La fantasia di Francesca, cinque anni, si fonde con la durezza del paesaggio.

L’ultima cenaChiara Banfi, (2023) é un cortometraggio che vede come protagoniste due sorelle, intente a consumare quella che sarà l’ultima cena insieme nel loro paese d’origine, durante la quale la sorella minore interroga la maggiore su cosa desinerebbe magiare se quella fosse la sua ultima cena nella vita.
Cena svolta in un ambiente atemporale da risultare surreale, carico di simbologie nella quale il cibo diventa rappresentate del futuro che le attende se il ciclo che le lega a quella casa non verrà interrotto.

Decòro, Davide Barberi (2021), cortometraggio basato sul linguaggio del non-sense, che nasconde al suo interno un gesto forte di libertà, dal pregiudizio e dal vincolo materiale del tempo e della città. I personaggi raffigurati ritrovano un contatto diretto, fisico ed emotivo con se stessi e la parte più impulsiva e irrazionale delle loro personalità. Il territorio che hanno attorno, presenta delle zone verdi, che li accoglie e permette loro di instaurare un rapporto intimo e liberatorio con lo spazio e con se stessi.
Il bisogno di ritrovare un legame fisico e impulsivo con la terra si trasforma in un gesto liberatorio e per certi versi esuberante, che interiorizza però un pensiero ed una forza sensibile e necessaria, oggi più che mai.

Anima Lunga, Giulia Piatti, (2021), 
Il corto è stato realizzato in piena pandemia ed è nato dalla necessità di documentare qualcosa che stava accadendo e che era importante: davanti a un lessico di guerra, la leggerezza consapevole di due anziani che accettano con estrema lucidità e dignità la propria condizione di fragilità.

The White Horse galops, Marie Nicole Gianfrate, (2022), una ricerca sul rituale collettivo a scopo terapeutico in risposta a fenomeni di instabilità e crisi sociale, propone una riflessione sulla condizione di estasi, strumento di liberazione di un nuovo immaginario. Un sguardo fresco per creare una narrativa differente confrontando video found-footage disarchiviati, accompagnati da una base sonora ritmica a percussioni creata digitalmente. I film, legati con un montaggio alternato, mostrano movimenti sfrenati e danze ritmiche durante stati di trance. “Les maître fous - Initiation à la danse des possédés” (1949) di Jean Rouch, rito di possessione africana della popolazione Haucka nell’odierno Ghana. “La Taranta” (1959) di Ernesto De Martino, rituale della Taranta salentina. Documentazione di un Rave party, oggi vietato, in Belgio (1997).

la nomade, Emma Damiani, (2022), come una sorta di Ulisse joyciano, ricostruisce la narrazione randomica, il resoconto frammentato, delle giornate di una ragazza ventenne, rappresentando la percezione del tempo nella contemporaneità
attraverso uno stream of consciousness visuale che si muove all'interno di uno spazio indefinito tra reale e virtuale, un mondo di mezzo, fisico e digitale, dove perdersi.

DJ

Dia Beat (Berna) – Una selezione personale; un messaggio d’amore; musica che consiglieresti ad una tua amica.
Dia Beat è un progetto di S. Pellanda, artista multidisciplinare attiva a Berna, Svizzera, con cui cerca di portare l’ascoltatorә dentro il proprio universo sonoro popolato da variegati ritmi e stati d’animo, viaggiando tra breaks, musica sentimentale e più spinta.

INFORMAZIONI

dove
Magadino Art Department
Via Cantonale 172 6573 Magadino
Google Maps

come
Per raggiungere M.A.D. ci sono più alternative: si può prendere il traghetto da Locarno a Magadino e camminare pochi minuti. Dalla stazione di Cadenazzo è presente un bus che porta a Magadino. per chi venisse in auto, a pochi minuti da M.A.D. è disponibile un parcheggio comunale a pagamento.

Per rimanere aggiornati su novità e informazioni, o per qualsiasi domanda:

@fishnet.collective
@spazio.mad

mad@fishnetcollective.com

Vi aspettiamo ☻